Chalara fraxinea è un patogeno fungino che, a partire dai primi anni ’90 del secolo scorso, è risultato essere associato a fenomeni di deperimento o a vere e proprie morie del frassino in Polonia.
Si ritiene che il deperimento progressivo in atto sulle specie appartenenti al genere Fraxinus possa essere spesso associato alla presenza di C. fraxinea. L’infezione porta spesso ad una patogenesi cronica che può essere letale.
Negli anni successivi il fungo si è diffuso piuttosto rapidamente non solo in altri stati dell’Europa del Nord ma anche in paesi più meridionali, quali la Francia e la Slovenia.
Nel 2009 la sua presenza è stata accertata anche in Italia, in varie località friulane poste lungo il confine italo-sloveno.
Ospiti: Tra le varie specie di frassino presenti in Italia si sono rivelate suscettibili il frassino maggiore e il frassino ossifillo.
Sintomi: le piante infette possono presentare cancri sui fusti e sui rami di maggiore diametro ma tale sintomo può essere facilmente dovuto all’azione di altri comuni agenti di cancri corticali. I sintomi più caratteristici consistono nella morte rapida dei rametti di un anno e dei getti erbacei; le foglie avvizzite rimangono a lungo sulla pianta. Sezionando un ramo infetto è visibile una colorazione bruno-rossastra dei tessuti legnosi e del midollo. Tale sintomo può estendersi verso il basso anche nella porzione di ramo ancora apparentemente sana.
Questi video aiutano meglio a comprendere i sintomi e a identificare il patogeno
Si conosce poco di questo nuovo patogeno, difatti nel 2010 è stato organizzato un workshop per conoscere meglio le caratteristiche.
Diffusione: Non è ancora chiaro il metodo di diffusione, sicuramente la rapida espansione in territori molto lontani tra loro è dovuta ai vivaisti o alla movimentazione di legno da opera precedentemente infettato. La diffusione nelle brevi distanze è dovuta probabilmente all’acqua o a insetti.
Lotta: Al momento la miglior lotta è il rapido riconoscimento dell’infestazione e la distruzione degli elementi infetti. In ambiente vivaistico è obbligatoria la disinfezione dei semi appartenenti alle specie attaccate. E’ possibile da poco combattere il patogeno con trattamenti endoterapici a bassa pressione con prodotti che presto verranno registrati.
Se hai bisogno di un consulto i nostri tecnici sapranno individuare il problema e proporre la soluzione migliore.
Buon giorno, molto interessante la notizia, ma in giardino ho un bellissimo oleandro che in pratica mostra le stesse macchie della malattia che descrivete, non è che adesso mi muore ? Grazie e buon lavoro
Dovrebbe mandarci delle foto per una più attenta analisi. Le può inviare a grasso@demetra.net
grazie