Nel mese di giugno i tecnici di Demetra sono stati chiamati a indagare sulla morte di 3 cedri secolari, di grande suggestione paesaggistica, situati in un contesto di pregio all’interno del parco di una villa di Casatenovo (Lecco).
Gli esemplari di Cedrus deodara, alti circa 30 metri, con una circonferenza compresa tra 100 e 120 cm, avevano inizialmente mostrato segni di sofferenza. In brevissimo tempo le condizioni fitosanitarie di un esemplare hanno subito un grave peggioramento e, a seguire anche gli altri due soggetti, fino ad arrivare alla repentina morte.
Una prima analisi condotta sul posto dai tecnici di Demetra ha escluso possibili danni derivati da lavori condotti in prossimità delle radici e contemporaneamente ha valutato la possibilità che gli alberi avessero subito un attacco parassitario sostenuto da funghi.
A questo punto i tecnici di Demetra hanno prelevato campioni di ramificazioni e le analisi di laboratorio effettuate hanno escluso in maniera assoluta la presenza di parassiti. Da una analisi approfondita della zona del colletto del primo esemplare disseccato, sono state evidenziate tracce ben occultate di fori artificiali che hanno confermato invece la più temibile delle ipotesi: un avvelenamento degli alberi di tipo doloso.
Tale avvelenamento è stato inizialmente provocato ad un solo albero, ma ha poi interessato, attraverso gli apparati radicali, gli esemplari vicini, provocando in brevissimo tempo anche la loro morte.
Demetra è in grado di svolgere indagini agronomiche accurate nei casi di avvelenamento degli alberi, che, purtroppo, sono molto frequenti. Queste indagini consistono in analisi mirate e complesse, sia in loco che in laboratorio, per identificare esattamente le sostanze responsabili dell’avvelenamento, come è stato fatto per i tre cedri di Casatenovo. In questo caso l’avvelenamento è stato causato dall’introduzione intenzionale di massicce dosi di un potente agente chimico utilizzato come diserbante, precisamente identificato da un laboratorio chimico qualificato.
I tecnici Demetra hanno anche stimato, tramite il metodo parametrico svizzero, il valore economico dei 3 alberi, al fine di quantificare il danno economico: il cedro più grande aveva un valore economico di circa € 45.000, mentre il valore degli altri due cedri è di circa € 39.000 ciascuno, per un totale di € 123.000. a questa cifra si deve aggiungere il danno ambientale, difficilmente quantificabile, ma sicuramente superiore al danno economico, in quanto ad essere colpiti sono stati 3 alberi secolari di grande pregio, che purtroppo non potranno più essere sostituiti.