Di fronte a questo albero non si può che rimanere stupiti e affascinati dalla grandiosità del suo essere, dalla vegetazione lussureggiante e dalle sue forme animate, che emozionano e richiamano alla mente le foreste primordiali, dove l’uomo ancora non aveva posto.
Un esemplare unico, in Europa, al punto che per molti turisti stranieri è diventato una delle peculiarità che la città di Palermo offre; un patrimonio della Città, amato dai suoi abitanti come un personaggio famoso e famigliare, purtroppo, in alcuni momenti anche una presenza inquietante per gli Amministratori che devono garantire la sicurezza dei cittadini.
Il concetto di sicurezza, nel caso di questo maestoso ed unico albero, deve essere necessariamente modulato in quanto l’esigenza di sicurezza totale richiederebbe una modificazione tale dell’albero da annullarne totalmente il carattere di monumentalità.
Questo albero è monumentale appunto perchè possiamo osservare ed emozionarci per la dimensione raggiunta e la singolarità della sua struttura ed anche per l’azzardo che esprime nel suo protendersi in ogni direzione sfidando la legge di gravità.
Tutti gli interventi pertanto dovranno essere volti ad eliminare solo le effettive situazioni di pericolo, fidando in un programma di manutenzione costante che potrà limitare l’accadere di eventi inaspettati, riducendo le sollecitazioni sulle porzioni sovraccaricate in modo da anticipare possibili rotture, senza tuttavia mortificare l’habitus naturale dell’albero.
Determinante sarà suddividere tutti gli interventi in più fasi, ravvicinate negli anni, in modo da poter operare in maniera mirata alle problematiche individuate ed in modo graduale, per poter assecondare l’albero nella sua crescita naturale e valutare la risposta agli interventi.
Da ultimo i cittadini dovranno essere informati che un albero di queste dimensioni e di questa età potrebbe essere comunque, nonostante tutte le operazioni previste, potenzialmente una fonte di rischio, pertanto è possibile valutare la limitazione dell’accesso sotto la chioma che può essere realizzato non in modo coercitivo ma in modo guidato da percorsi e da cartelloni che possano consentire una conoscenza diffusa delle caratteristiche e dell’eccezionalità dell’albero.
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