La verifica approfondita di tutte le porzioni dell’albero ha consentito di identificare le problematiche presenti ai diversi livelli e di predisporre un piano di interventi manutentivi e migliorativi finalizzati ad una corretta conservazione e valorizzazione dell’esemplare.
Per quanto riguarda le operazioni di potatura sono stati proposti interventi mirati all’effettive esigenze, al fine di ridurre il rischio di cedimenti e di riportare il range di sicurezza al di sopra di una certa soglia. Interventi drastici sono fortemente sconsigliati in quanto andrebbero a condizionare negativamente l’equilibrio fisiologico e strutturale dell’albero, oltre che a deturpare l’aspetto ornamentale e a favorire l’insorgenza di temibili patologie del legno.
In linea generale, le operazioni principali previste sono:
– Eliminazione tutte le parti ammalorate o devitalizzate o deboli presenti in chioma
– Riduzione dei difetti morfologici individuati
– Riduzione delle branche che presentano fattori di rischio per l’eccessivo carico, fessurazioni, attuando un taglio di ritorno sull’apice più pesante, accorciando fino ad un rametto secondario di dimensioni e posizione appropriate
– Diradamento selettivo di alcune porzioni di chioma per mantenere attiva la vegetazione dei rametti secondari
– Rimane inteso che le operazioni dovranno essere effettuate da personale preparato in grado di valutare volta per volta, la tipologia, l’entità dell’intervento e la tecnica più appropriata con la finalità di risolvere il problema con il minimo danno possibile per l’albero
Per favorire e preservare le condizioni fisiovegetative del vetusto esemplare, inoltre, sono state individuate le linee guide per la predisposizione di interventi che consentono di garantire all’albero buone caratteristiche chimico fisiche del substrato.
Gli interventi consigliati possono essere i seguenti:
– Intervento di aerazione del terreno con palo-iniettore per ristabilire flussi ottimali di acqua ed elementi gassosi tra atmosfera ed ambiente tellurico, così da consentire un più regolare svolgimento dei processi fisiologici degli alberi
– Micorizzazione dell’apparato radicale, ossia l’inoculazione di funghi non patogeni specifici che creano con l’apparato radicale dell’albero una relazione mutualistica di simbiosi con apporto di scambio reciproco
– Pacciamatura dell’area di proiezione della chioma con materiali organici da integrare progressivamente con la lettiera originata dalla decomposizione delle foglie cadute a terra
– Predisposizione di sistemi di difesa e sviluppo delle radici aeree che favoriscano l’insediamento della radici già presenti e che stimolino l’emissione di nuovi organi
– Creazione di percorso intorno all’albero tramite passerella in legno progettata in modo da consentire la fruizione dell’albero ma di evitare il costipamento dell’area
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